Il Museo del Gioiello

Un museo dedicato all’Arte Orafa e alla Gioielleria Italiana

 

La Storia

Vicenza, si sa, è la Città dell’Oro,  in quanto vanta di produrre un terzo di tutta la lavorazione orafa italiana.
Fin dall’antichità, Vicenza è stata uno dei principali centri d’Italia per la produzione orafa: già nel 1400 era presente l’istituzione della Fraglia degli Orafi di Vicenza, associazione che comprendeva ben 150 artigiani.

Ma la vocazione di città dell’oro ha origini ben più antiche. Il suo inizio si attribuisce all’età paleoveneta, intorno all’ VIII sec. a.C., quando gli antichi veneti cominciarono ad esprimere un artigianato già in grado di produrre oggetti metallici lavorati di vario genere.

La fama di abili maneggiatori dell’oro e creatori di meraviglie non tardò a diffondersi nel territorio italiano, essendo subito apprezzata dai veneziani e successivamente dalla Chiesa, che affidava agli artigiani vicentini la creazione di manufatti preziosissimi. L’epoca tra la fine del XIII e il XV secolo offre interessanti lavori di oreficeria sacra: croci astili e processionali, preziosi calici, reliquiari che documentano lo sviluppo dell’arte orafa locale e sono attualmente conservati dalla Diocesi di Vicenza presso il Museo Diocesano di Vicenza.

Rinascimento: l’età dell’oro

Il periodo più fiorente dell’arte orafa nel vicentino corrisponde ai secoli del Rinascimento quando raggiunge un’elevata qualità grazie alla maestria di illustri orafi i cui nomi figurano nella Matricola della Fraglia degli orefici del 1536. Tra questi spicca Valerio Belli, orafo, incisore e medaglista fra i più abili dell’epoca, amico di Michelangelo e Raffaello, celebre per gli oggetti lavorati in cristallo di rocca, alcuni dei quali conservati presso il Museo civico di palazzo Chiericati. Altri grandi interpreti dell’arte orafa presenti nella Matricola, si ricorda Battista Dalla Fede, genero di Andrea Palladio e un’intera famiglia di orefici provenienti da Schio, i Capobianco, che si dimostrano abili sia nell’oreficeria sia nell’orologeria.

Infine tra questi Giovan Giorgio Capobianco, orologiaio, orefice, disegnatore e matematico. Interessante anche la figura di Cesare Capobianco, l’artista che intorno al 1577 costruì il Gioiello di Vicenza, il modello della città realizzato in legno e rivestito con placche di argento, distrutto dalle truppe francesi nel 1797 e ricostruito nel 2011, con l’argento donato dai cittadini vicentini.

Con questa fama e la sempre crescente richiesta, si moltiplicarono le botteghe in città.

Già a fine Ottocento in città iniziano a svilupparsi numerose piccole aziende, per la maggior parte a carattere familiare che, mantenendo viva la tradizione orafa vicentina, hanno saputo proiettarsi sui mercati internazionali e innovare in senso creativo la loro produzione fino a dettare stili e tendenze di moda.

Nel Novecento grazie alla nascita della società “Fabbriche riunite d’oreficeria vicentine” (FROV), che ha fatto scuola a tutti i capi fabbrica, ai titolari e ai meccanici producendo bracciali, collane e cinturini per orologi, Vicenza si proietta a capitale mondiale del settore.

Vicenza Oro e Il Museo del Gioiello

Questo passaggio ha segnato l’evoluzione definitiva che diede poi vita a iniziative come VicenzaOro ed appunto il Museo del Gioiello, forti dell’ormai internazionale fama della città in questo campo.

Il percorso espositivo del Museo è un viaggio attraverso i secoli che permette di scoprire opere d’arte del passato e gioielli contemporanei che intrecciano arte, moda, design e alta gioielleria; è il primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello.

Collocato nella meravigliosa cornice seicentesca della Basilica Palladiana, offre un’originale esprienza conoscitiva del gioiello. Nelle nove sale espositive bracciali, anelli e collier vengono presentati non secondo un criterio temporale ma tematico: la magia, il simbolo, la funzione, la bellezza, l’arte, la moda, il design, le icone e il futuro. Il museo, nato per volontà dell’Ente Fiera, esprime il valore dell’oreficeria, non solo raccontando la storia dell’oreficeria vicentina, ma indagando il legame tra il gioiello e l’uomo, del motivo per cui esso esista, esisteva ed esisterà.

Il capolavoro di grande pregio e di alta arte orafa vicentina, custodito ad oggi al museo è la Corona di Monte Berico e il suo Pettorale.


La nostra Gioielleria ha prestato alcuni gioielli antichi nelle varie edizioni di questa mostra che segnano un pezzetto di storia.

Sotto alcune foto dei gioielli esposti.

 

 

1820
Tabaccheria rappresentante una caccia a
cavallo con cani
Oro, smalti a fuoco policromi
Primo 800
Tabacchiera
Oro, smalti
Due scatole in oro

1750 ca.
Orologio da tasca a doppia cassa con
suoneria delle ore e dei quarti a richiamo su
campanello o “sorda” a tatto
Oro

 

UNOAERRE Anni ’50 Bracciale Oro 750; piastre saldate a macchina con tecnica a spiga di grano Arezzo

Fine ‘800 – inizio ‘900 Collana “saliscendi” Oro 750, smalti; maglia a tessuto Vicenza

Anni ’80
Bracciale “tappeto”
Oro 750; impernato e inciso a mano
Vicenza, punzone 738