Soprana n°6

Il primo orologio da polso a 6 ore

Allo scoccare dei 150 anni dell’unità d’Italia, l’orologeria Soprana, una delle 150 imprese storiche italiane, e Movitalia, importatrice del prestigioso marchio di orologi a una sola lancetta Meistersinger, creano il primo orologio da polso a sei ore.

Uno strumento per misurare il tempo disegnato nel 1794 da Giambattista Rodella, geniale orologiaio della Specola di Padova, prende finalmente forma in un progetto esclusivo.
Nella storia dell’orologeria, il ruolo dei maestri artigiani italiani è stato fondamentale.

Inizialmente i quadranti rappresentavano graficamente ciascuna delle 24 ore in cui è diviso il giorno, come testimoniano gli orologi del 1300 a Venezia, Padova, Brescia, Mantova.

Allo stesso modo, veniva fatta suonare ogni ora, fino ad arrivare a 24 rintocchi.
Per semplificare la comprensione del suono e la costruzione delle suonerie, ben presto il ciclo delle 24 ore venne diviso in due.

Come disse il Capobianco, che nel 1591 limitò a un massimo di 12 rintocchi la suoneria della torre di Piazza dei Signori a Vicenza, “ridurre l’orologio a battere di 12 in 12” era “a maggior comodità dei negozianti”, che non avevano altro mezzo per la misurazione del tempo oltre a quei rintocchi.

 

Il sistema all’italiana

Ancora più semplice ed efficace il sistema all’italiana, che divideva le 24 ore in 4 cicli di 6 ore (mezzanotte-alba, alba-mezzogiorno, mezzogiorno-tramonto, tramonto-mezzanotte) e
che fu denominato anche ‘alla romana’, per la grande diffusione raggiunta a Roma e nel Lazio.

Il sistema all’italiana semplificava la percezione del suono e la costruzione della suoneria, limitata alle sole sei ore.
Se la suoneria dava 6 rintocchi, si distinguevano l’alba dal tramonto, o il mezzogiorno dalla mezzanotte con la stessa naturalezza con cui i contemporanei distinguono al suono delle 12 il mezzogiorno dalla mezzanotte.

Nel 1794, dall’ingegno di Giambattista Rodella nacque un orologio che indicava le ore, i minuti e i secondi al centro, ma con tre sole ruote, a differenza di molti regolatori da osservatorio che erano dotati di quattro ruote per la trasmissione e tre ruote per l’indicazione delle ore.

Poiché il principale nemico della orologeria meccanica è l’attrito, un orologio con sole tre ruote e con i tre indici al centro può essere considerato una innovazione fondamentale, in quanto limita efficacemente le frizioni.

 

 

 

La divisione delle ore all’italiana fu decisiva per il progetto di Giambattista Rodella, che inserì la lettura dei minuti nella circonferenza esterna del quadrante, dividendola in 360 minuti, in modo che la lancetta delle ore segnasse contemporaneamente anche i minuti.

 

Napoleone, per sopprimere l’ora rivoluzionaria decimale, unificò la lettura del tempo a dodici ore, cancellando anche l’ora italiana.

Per salvare la propria applicazione, il Rodella, al declino della Repubblica Veneta, dovette coniugarla all’unificazione napoleonica indicando le 12 ore, ma dividendo contemporaneamente il quadrante in sei.

 

La collaborazione Soprana e Meistersinger

 

Il risultato dell’innovazione di Giambattista Rodella è l’orologio da polso realizzato per questa storica occasione dall’orologeria Soprana e Meistersinger, che permette con la sola lancetta delle ore di leggere contemporaneamente e con precisione anche il minuto.

 

L’orologio, a tiratura limitata di 50 pezzi, ad oggi esaurito, è stato presentato nel maggio del 2012, e la nostra gioielleria ha avuto l’onore di ospitare anche l’originale Rodella del 1794

 

L’orologio Soprana n°6 , unico nel suo genere, è stato regalato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, vista la ricorrenza importante dei 150 dell’Unità d’Italia, ed è stato presentato al Quirinale da Stefano Soprana e dal nostro rappresentante Meistersinger Marco Campedelli accompagnati dalle rispettive mogli.

 

 

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