Gerusalemme, dimora eterna, rivestita di gemme

 I significati delle pietre preziose nella Bibbia

Gerusalemme, dimora eterna, rivestita di gemme è un percorso luccicante e variopinto nella storia delle gemme. La mostra, organizzata con il contributo della nostra Gioielleria,  propone un viaggio inedito alla scoperta dei preziosi nella religione ebraica e cristiana. Infatti il tema attorno a cui ruota il Festival Biblico di quest’anno è “Dimorare nelle Scritture” e la rassegna parte evidenziando che la stessa Gerusalemme, dimora eterna di Dio, è tutta ricoperta di pietre preziose, come scrive Tobia:

“Gerusalemme sarà ricostruita e nella città il suo tempio durerà per sempre. Beato sarò io, se rimane
qualcuno della mia discendenza per vedere la tua gloria e celebrare il Re del cielo. Le porte di Gerusalemme
saranno ricostruite con zaffiro e smeraldo e tutte le sue mura con pietre preziose. Le torri di
Gerusalemme saranno costruite con oro e i suo baluardi con oro finissimo. Le piazze di Gerusalemme
saranno lastricate con turchese e pietre di Ofir”

 

La prima parte dell’itinerario espositivo mette anche in luce come nella Bibbia le pietre preziose vengano usate sia in termini positivi per esaltare la gloria e la grandezza divine, sia in termini negativi quando esse sono collegate alla bramosia di ricchezze dell’uomo.

Anche in altri passi delle Sacre Scritture si trovano frequenti allusioni alle gemme: nella seconda sezione si descrive il significato che possiedono, nella tradizione ebraica, le dodici pietre del Pettorale del Giudizio o “Razionale per il gran sacerdote Aaron”, decorato con preziosi provenienti da tutte le terre allora conosciute, mentre nel terzo capitolo emerge il fatto che i primi cristiani usarono alcune gemme per i simboli dell’agnello e del pesce nelle catacombe e, alla fine delle persecuzioni, per ornare calici e altri oggetti di culto. Negli altari originari erano incluse sette pietre particolari che rappresentavano i sette doni dello Spirito Santo: il diamante la fortezza, lo zaffiro la saggezza, il rubino la devozione, il topazio la conoscenza, lo smeraldo la comprensione, l’ametista il buon consiglio, il calcedonio il timor di Dio.

 

La quarta sezione è un’analisi che specifica l’origine e le caratteristiche delle quindici pietre elencate precedentemente, mostrando le miniere di estrazione al tempo della Bibbia e le relazioni commerciali che si creavano tra i popoli e costituendo quindi un significativo excursus nell’universo della gemmologia.

 

Due simboli di potere a confronto

Nella quinta sezione si sottolineano le differenze tra il Pettorale del Giudizio e quello della Madonna di Monte Berico, costruito con i gioielli che rappresentano i doni votivi dei fedeli vicentini, invece nell’ultima sezione la Corona della Madonna di Monte Berico viene confrontata con quella del Sacro Romano Impero, di proprietà del Kunsthistorisches Museum di Vienna.

 

Corona della Madonna di Monte Berico. Chiesa di Monte Berico, Vicenza

Corona del Sacro Romano Impero (detta anche Corona di Carlo Magno), oreficeria in oro filigranato, pietre
preziose, perle e smalti, X sec. (ante 962). Sala del tesoro della Wiener Hofburg, Vienna.

 

La mostra, dunque, intende collegare il mondo orafo vicentino – la cui qualità è riconosciuta a livello internazionale – al tema del Festival Biblico. Il linguaggio dei preziosi, per il suo fascino e la sua peculiarità, è in grado di incuriosire un vasto pubblico permettendo così una rilettura di molti temi importanti e rivalutando al contempo dal punto di vista culturale il ruolo dei monili nella storia dell’umanità.

La nostra Gioielleria ha collaborato per stilare un opuscolo al fine di scoprire insieme quali gemme durante i secoli hanno caratterizzato la tradizione ebraica, cristiana e del Sacro Romano Impero. In concomitanza le nostre vetrine hanno ospitato gioielli in cui le gemme le erano protagoniste incontrastate.

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